Descrizione
L'imperatore romano Diocleziano (284-305), per rafforzare il potere imperiale, ordinò che tutti dovevano offrire sacrifici agli dei, chi si rifiutava doveva essere punito con la morte. Egli pretese inoltre che a lui fossero tributati onori divini.
I cristiani naturalmente rifiutavano di riconoscere la sua divinità e pertanto, nel 303, fu scatenata la decima feroce persecuzione, durata dieci anni, chiamata "l'era dei martiri".
Durante quella persecuzione, fra i convertiti al Cristianesimo, ci furono anche dei legionari, appartenenti all'esercito romano. Essi furono perseguitati e condannati a morte.
A Torino tre legionari, amici fraterni, divennero cristiani e subirono la condanna a morte.
Due di loro, Avventore e Ottavio, furono giustiziati in Vallem Occisorum (oggi Valdocco), fuori dalle mura della Augusta Taurinorum romana. Il terzo, Solutore, riuscì a fuggire e a rifugiarsi ad Eporedia (Ivrea) presso la matrona romana Giuliana.
Solutore, scoperto, fuggì verso Caravino, dove fu raggiunto e subì il martirio.
In seguito la matrona Giuliana volle riunire i tre martiri, amici in vita, che ora riposano nella chiesa dei Santi Martiri a Torino, in via Garibaldi.
La tradizione orale, tramandata nei secoli, narra che Santa Giuliana transitò sul sentiero tra i boschi di Montanaro con il carro, trainato dai buoi, in cui era adagiato il corpo di San Solutore.
Ella proveniva da Eporedia e, per raggiungere la strada romana che conduceva a Torino, avrebbe dovuto guadare il torrente Orco. Questo, per le abbondanti piogge, era gonfio e tumultuoso e non consentiva il guado. Santa Giuliana dovette quindi fermarsi in attesa che il livello delle acque si abbassasse. In quel luogo sorge ora il pilone della Goretta.
Col passare dei secoli in quel luogo sorse un villaggio e fu edificata una chiesetta dedicata a San Solutore.
Nel secolo X il villaggio subì frequenti alluvioni ed anche la chiesetta di San Solutore andò distrutta a causa della modifica del percorso del torrente.
A poco a poco gli abitanti si spostarono verso il dosso morenico su cui sorge il castello e nel luogo storico fu edificato il pilone della Goretta.
I cristiani naturalmente rifiutavano di riconoscere la sua divinità e pertanto, nel 303, fu scatenata la decima feroce persecuzione, durata dieci anni, chiamata "l'era dei martiri".
Durante quella persecuzione, fra i convertiti al Cristianesimo, ci furono anche dei legionari, appartenenti all'esercito romano. Essi furono perseguitati e condannati a morte.
A Torino tre legionari, amici fraterni, divennero cristiani e subirono la condanna a morte.
Due di loro, Avventore e Ottavio, furono giustiziati in Vallem Occisorum (oggi Valdocco), fuori dalle mura della Augusta Taurinorum romana. Il terzo, Solutore, riuscì a fuggire e a rifugiarsi ad Eporedia (Ivrea) presso la matrona romana Giuliana.
Solutore, scoperto, fuggì verso Caravino, dove fu raggiunto e subì il martirio.
In seguito la matrona Giuliana volle riunire i tre martiri, amici in vita, che ora riposano nella chiesa dei Santi Martiri a Torino, in via Garibaldi.
La tradizione orale, tramandata nei secoli, narra che Santa Giuliana transitò sul sentiero tra i boschi di Montanaro con il carro, trainato dai buoi, in cui era adagiato il corpo di San Solutore.
Ella proveniva da Eporedia e, per raggiungere la strada romana che conduceva a Torino, avrebbe dovuto guadare il torrente Orco. Questo, per le abbondanti piogge, era gonfio e tumultuoso e non consentiva il guado. Santa Giuliana dovette quindi fermarsi in attesa che il livello delle acque si abbassasse. In quel luogo sorge ora il pilone della Goretta.
Col passare dei secoli in quel luogo sorse un villaggio e fu edificata una chiesetta dedicata a San Solutore.
Nel secolo X il villaggio subì frequenti alluvioni ed anche la chiesetta di San Solutore andò distrutta a causa della modifica del percorso del torrente.
A poco a poco gli abitanti si spostarono verso il dosso morenico su cui sorge il castello e nel luogo storico fu edificato il pilone della Goretta.
Indirizzo e punti di contatto
Nome | Descrizione |
---|---|
Indirizzo | Via della Goretta |
Modalità di accesso
Il Pilone si trova in campagna ed è facilmente raggiungibile